Parere sull'offerta formativa definitiva 2018/2019


Alla cortese attenzione dei membri del Consiglio Studentesco dell’Università Politecnica delle Marche Oggetto: Parere Offerta Formativa a.a. 2018/19 Con il seguente documento esprimiamo un parere favorevole all’Offerta Formativa per l’a.a. 2018/2019 proposta dall’Università. Tuttavia vorremmo porre all’attenzione del Consiglio Studentesco alcune considerazioni e proposte. A partire dalla Direttiva 93/16/CEE, è stato stabilito dal Parlamento europeo un'equivalenza della laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e libera circolazione in tutto il territorio europeo purché venga garantito “un percorso formativo della durata di 5500 ore di insegnamento teorico e pratiche impartite dall'Università”. Dato che la Conferenza dei Presidenti dei corsi di Medicina ha predisposto un ordinamento identico in tutte le sedi italiane, in cui “a ogni CFU corrispondono 25 ore divise nel seguente modo : – insegnamenti teorici: 12 ore di didattica frontale e 13 di studio individuale – attività pratica: 20 ore di attività professionalizzante guidati da un docente/tutor e 5 di rielaborazione individuale.” All'interno del Corso di Medicina, obbligati dalla normativa europea si è quindi dovuto procedere a una nuova organizzazione della didattica che stabilisse l'equivalenza di un credito a 25 ore di attività pratica di AFP. Questo, secondo il piano attuale che prevede lo svolgimento dell'afp a partire dal terzo anno avrebbe portato a un numero di ore di tirocinio insostenibile per gli studenti. Basti pensare che il VI anno era prevista l'acquisizione di 27 CFU, quindi 675 ore solo di afp, che si aggiungevano alle normali attività didattiche dello studente. Evidenziato il problema, a partire dall 11.02.2016 per tutto questo anno, se ne è occupata la Commissione tecnico-pedagogica, composta anche da rappresentanti degli studenti, che ha progettato una ridistribuzione delle AFP su tutti e 6 anni di corso secondo finalità e skills comuni. Questo ha fatto emergere una profonda lacuna della didattica del corso: un sistema che ha voluto adeguarsi sulla carta alle normative europee senza saper affiancare a questo un ridimensionamento della vecchia organizzazione della didattica. Con queste modifiche, gli studenti del III anno, e degli anni precedenti si sono visti costretti a triplicare le ore di attività formativa e sommare a queste la frequenza delle lezioni/corsi monografici. Questa problematica si aggiunge a quella mai risolta di squilibrio tra ore didattiche effettive e numero di crediti dichiarati. Le ore di studio, aggiunte a una mal distribuzione del tirocinio nel corso dell’anno, ha fatto sì che a ridosso delle sessioni d’esame i ritmi divenissero insostenibili. In particolare, il sistema attuale prevede un totale del monte ore di 5659 a cui si aggiungono 3341 ore di studio individuali. Questo calcolo evidenzia quindi la condizione che stiamo denunciando da tempo: affrontare il corso di laurea di Medicina costringe gli studenti a pressioni accademiche insostenibili andando inevitabilmente a inficiare sulla qualità della didattica e del raggiungimento degli obiettivi formativi sia teorici che pratici. Questa situazione è già stata più volte segnalata all’interno degli organi di Facoltà e poiché non si è ancora proceduto a prendere in carica la problematica chiediamo che si trovi al più presto una soluzione consona. Ci esprimiamo contrari ad ogni limitazione per quanto riguarda l’accesso ai corsi di laurea. Crediamo che l’università debba essere assolutamente libera e accessibile a tutti gli studenti senza dover limitare l’accesso tramite alcun test. In particolare, consci che i corsi a numero chiuso siano vincolati a livello Nazionale, chiediamo che quelli a numero programmato, gestiti autonomamente dall’Ateneo, siano del tutto liberi. Alcuni insegnamenti e relativi esami, necessitano dell’utilizzo di software, talvolta a pagamento. Riteniamo che il loro costo non debba gravare sugli studenti, ma che debba essere l’Università a farsi carico del loro acquisto. Chiediamo inoltre che vengano inserite delle attività di laboratorio non obbligatorie volte all’apprendimento dell’utilizzo di tali software. A causa di motivi lavorativi o personali, non tutti gli studenti hanno la possibilità di partecipare alle lezioni frontali. Per tale motivo chiediamo che l’Università predisponga attrezzature e personale che possano permettere l’erogazione della didattica anche online, attraverso video, registrazioni e slides. Riteniamo positivo l’inserimento di corsi in lingua inglese, ma chiediamo che la preparazione linguistica dei docenti sia adeguata e che l’Università si faccia carico della formazione e della verifica delle competenze linguistiche. Chiediamo inoltre che lo CSAL sia presente con un ufficio apposito in ogni facoltà, e che il personale sia messo nelle condizioni ideali per poter offrire un servizio di qualità a studenti e docenti. Laura Desini


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