Problematiche Diritto allo Studio Universitario_CS 15/11/2017
Alla cortese attenzione
dei membri del Consiglio Studentesco
dell’Università Politecnica delle Marche
Oggetto: Problematiche Diritto allo Studio Universitario
Con il presente documento si vuole portare all’attenzione del Presidente della Giunta Regionale delle Marche Luca Ceriscioli le problematiche che riguardano il diritto allo studio universitario.
Nelle Marche, l’approvazione della riforma del 14 febbraio (Riforma dell’ERSU) ha portato all’unificazione delle graduatorie di accesso precedentemente divise per Ateneo. Questa modifica tuttavia non è stata accompagnata da un adeguato finanziamento, infatti i fondi regionali sono sempre insufficienti per soddisfare le necessità degli studenti.
Se consideriamo che i servizi essenziali per il raggiungimento del successo formativo, individuati dal Dlgs 68 del 2012, quali i libri di testo, le attrezzature didattiche, il trasporto gratuito, l’accesso alla cultura, non sono forniti dall’Ente regionale per il diritto allo studio è inaccettabile che con le graduatorie provvisorie 7 studenti su 10 si sono visti privare della quota contante della borsa di studio. Questa situazione ha portato molti studenti considerati capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, a dover decidere se rinunciare agli studi universitari, vista l’assenza di certezze economiche e di un diritto costituzionale.
La mancata copertura della quota contante delle borse è dovuta a diversi motivi:
- La ritardata pubblicazione del Decreto per la ripartizione del Fondo di Integrativo Statale, a causa della quale viene fatta una stima precauzionale dei fondi che riceverà la regione, inferiore di alcuni milioni a quella che effettivamente arriverà;
- Al sottofinanziamento del capitolo del bilancio regionale per le borse di studio, in cui è stato previsto un investimento pari a 3 milioni l’anno. La spesa corrisponde al minimo richiesto dal Decreto di ripartizione del Fondo Integrativo Statale, circa il 40% degli 8 milioni solitamente erogati dal Ministero alla Regione. Questi non bastano a coprire le borse di studio: l’ERDIS ha infatti calcolato che ci sarebbe, a fronte di una quota FIS di poco superiore a quella del 2016, per l’anno 2017/2018, la necessità di un ulteriore finanziamento regionale, rispetto a quello già previsto di circa 2,5 milioni.
Il Ministero ha inoltre erogato alle Marche 2 milioni per il 2016 e 1,4 milioni per il 2017 993 mila euro per il 2018 e 662 mila euro per il 2019 di fondo per il sisma, comunque non sufficiente e, in ogni caso, straordinario, che tra l’altro la regione non ha stabilito come utilizzare.
Riteniamo necessario che la Regione adegui il fondo regionale per le borse di studio al fabbisogno, garantendo così tutte le borse di studio in forma completa per l’anno accademico 2017/2018
Inoltre la Legge di Stabilità del 2016 (11/12/2017 n.232) stabilisce che la ripartizione del FIS deve essere fatta entro il 30 settembre. Per il prossimo anno accademico, fin dall’uscita delle graduatorie provvisorie sarà quindi chiaro l’ammontare dei fondi che la Regione Marche dovrà erogare al fine di garantire le borse intere a tutti.
Altri aspetti che vogliamo sottolineare riguardano la qualità dei servizi erogati e la mancanza di uniformità di trattamento in tutto il territorio regionale.
Gli studentati di Ancona sono tra i peggiori nelle Marche, resi tali non solo dall’inadeguatezza e dalla fatiscenza delle strutture, ma anche dall’assenza di spazi e di servizi adeguati. Oltre a questi problemi si aggiungono anche quelli derivati dalla mancanza o quasi di manutenzione ordinaria, resa ancora più complicata dalla totale assenza dell’Ente nelle strutture: non esistono figure, a causa della carenza di personale, che possano recarsi negli edifici e fornire assistenza agli studenti in caso di necessità. Inoltre, a peggiorare il quadro, la scarsità dei fondi per la gestione dell’Ente determina un’inadeguato investimento nei servizi in appalto, inficiando ulteriormente sulle già scarse condizioni igieniche degli studentati.
Pur ritenendo positiva l’elaborazione di progetti per 2 nuove strutture residenziali universitarie, non usufruibili comunque prima del 2020, chiediamo che sia previsto un piano di adeguamento delle strutture residenziali.
Chiediamo, inoltre, che i fondi per il funzionamento siano adeguati al reale fabbisogno di personale e servizi rispondendo a principi di qualità e omogeneità anziché di massimo risparmio.
Inoltre nelle sedi decentrate in cui sono presenti due atenei non è possibile usufruire dei servizi in maniera integrata. L’assenza di sportelli e di personale all’interno delle sedi decentrate fa sì che gli studenti non ricevano le informazioni e i servizi in maniera tempestiva e puntuale. Chiediamo inoltre che sia data piena attuazione agli obiettivi della riforma per quanto riguarda l’omogeneità di trattamento tra gli studenti borsisti delle marche, con l’istituzione di un’unica tessera regionale per il diritto allo studio.
Sottolineiamo inoltre la necessità di concordare con i rappresentanti degli studenti le tempistiche del prossimo bando per le borse di studio. Quest’anno, infatti, l’uscita delle graduatorie e l’erogazione delle borse non corrispondono con quelle universitarie. Un confronto con le rappresentanze degli studenti sarebbe utile a minimizzare le difficoltà degli studenti idonei alla borsa di studio.
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